Facebook compra Whatsapp

Facebook compra Whatsapp

In occasione del sul decimo compleanno Facebook,il social network più popolare del mondo,in barba alle previsioni che lo vorrebbero morto tra pochi anni,ha acquistato il sistema di messaggistica istantaneo Whatsapp  per la modica cifra di 19 miliardi di dollari.In base all’accordo raggiunto, il social network di Mark Zuckerberg acquisterà WhatsApp pagando con 183,9 milioni di azioni Facebook, valutate 12 miliardi di dollari.

Ai titoli si aggiungono 4 miliardi di dollari in contanti e 3 miliardi di dollari di azioni vincolate per i fondatori e i dipendenti di WhatsApp.Ad annunciare l’acquisizione è stato lo stesso Zuckerberg che tramite un tweet ha fatto sapere :”Sono eccitato nell’annunciare che abbiamo trovato l’accordo di acquistare WhatsApp e che la loro intera squadra di unirà a noi di Facebook”.

Con questa operazione il social network di Menlo Park, California, si assicura un ingresso alla grande nel mondo della messaggistica istantanea. WhatsApp porta in dote infatti un parco di 450 milioni di utenti.

Secondo gli analisti  se da un canto i due fondatori di WhatsApp, Jan Koum e Brian Act , diventano di colpo miliardari, assieme ai loro dipendenti, d’altro canto Facebook entrerà in possesso di milioni di numeri di telefono, una vera fortuna nell’epoca in cui le informazioni viaggiano sempre di più sugli smartphone che sui computer.

Zuckerberg ha fatto sapere che ,come gia accaduto con instagram, Whatsapp non si fonderà con Facebook ma continuerà continuerà a vivere la sua vita propria.I fondatori del popolare servizio di messagistica istantanea  hanno tenuto ad rassicurare i proprio utenti che nulla cambiera con l’acquisizione,potendo continuare a utilizzare il servizio senza mai essere interrotti dalla pubblicità,infatti sembra che negli accordi ci sia pure il divieto da parte di Facebook ad utilizzare Whatsapp  come strumento di raccolta di pubblicità.

 

L’enormità della transazione si spiega anche con il desiderio di Facebook di sfruttare e assimilare la forza dei propri rivali, senza però strangolarli.

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