IDF 2016
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Intel farà funzionare il Cloud per i dispositivi sempre connessi

Il futuro di Intel è il Cloud e l’ IoT.

Intel ha deciso di puntare sulle nuove tecnologia, come Cloud e IoT, e vuole essere l’azienda che farà funzionare il Cloud per collegare tutti i dispositivi Smart.

 

Intel già da diversi anni sta attuando un piano di trasformazione, dove i punti di forza non saranno più solo i processori, stendardi per anni del successo di Intel ma punta a diventare l’azienda che farà funzionare il cloud e renderà possibile il collegamento di tutti i dispositivi SMART.

Un chiaro segno del cambiamento del colosso dei processori è arrivato anche dall’ ultimo Intel Developer Forum 2016 che si è tenuto a San Francisco lo scorso mese di Agosto. In tre giorni di eventi lo spazio dedicato alla settima generazione di processori  Core I7 è stata davvero poco, mentre la maggior parte degli eventi sono stati centrati sul nuovo futuro di Intel.

Il Ceo Brian Krzanich ha aperto il suo Keynote dichiarando apertamente che il futuro di Intel non sarà solo nei processori ma che il colosso della tecnologia punta, nei prossimi anni, a diventare l’azienda che farà funzionare il cloud e che renderà possibile il collegamento di tutti i dispositivi connessi.

Cosi il Ceo di Intel ha tracciato il profilo dei settori nei quali l’ azienda intende essere protagonista nei prossimi anni. Quattro saranno le aree sui cui Intel si concentrerà nei prossimi anni: ridefinire l’esperienza dell’ utente, incorporare intelligenza visiva all’ interno di un gran numero di dispositivi, trasformare il cloud in una vera piattaforma per l’innovazione e, infine, fornire gli strumenti per le prossime generazioni d’innovatori.

Ridefinire l’ esperienza dell’ utente.

Intel project alloy

Il primo passo della trasformazione di Intel prevede di ridefinire l’ esperienza dell’ utente. Intel punta al superamento della frontiera tra l’esperienza reale e quella virtuale. Secondo Krzanich il passo successivo alla realtà virtuale e quella aumentata sia la fusione di entrambi, merged reality, dove si uniscono ambienti e oggetti reali con quelli virtuali. Per questo Intel ha realizzato la piattaforma Project Alloy, un visore tutto in uno. Project Alloy, essendo un dispositivo All in One, quindi privo di connessioni fisiche, permette di rompere gli schemi degli attuali visori Vr che richiedono uno spazio dedicato e sensori esterni che limitano la possibilità di movimento nella vita reale.

Project Alloy è equipaggiato con tutto ciò che gli permette di essere un dispositivo indipendente. Ha un processore per elaborare le immagini da proiettare, i sensori di rivelamento dei movimenti e videocamere Intel Real Sense che oltre ad catturare tutto ciò che ci circonda e proiettarlo nel mondo virtuale, permette anche di interagire con gli oggetti che ci circondano.

Il visore All in One Project Alloy sarà disponibile dal prossimo anno che vorranno sviluppare soluzioni proprie che sfruttano le potenzialità di questo progetto.  Tra le aziende interessate al Project Alloy, c’è anche Microsoft che ha annunciato che nel corso del 2017 rilascerà un aggiornamento per abilitare la tecnologia Windows Holographic per tutti i sistemi che utilizzano Windows 10 Anniversary Update.

Incorporare l’ intelligenza visiva dei dispositivi.

Intel Piattaforma Aero

Oltre a ridefinire l’ esperienza utente, Intel nei prossimi anni si dedicherà anche sviluppare nuove tecnologie per incorporare l’ intelligenza visiva dei dispositivi che ci circondano. Uno dei primi settori in cui si sta applicando l’ intelligenza visiva è quello dei Droni che da semplici oggetti volanti controllati dagli utenti si trasformeranno in oggetti sempre più indipendenti, in grado di gestire i propri movimenti grazie alla capacità di analizzare l’ ambiente che li circonda. Da tutto questo Intel ha realizzato la piattaforma Aero, composta da diverse parti come la Aero Compute Board  e il Vision Accessory Kit. La prima è una scheda non più grande di una carta da gioco, equipaggiata con un processore Atom x7, 4 Gb di memoria ram e 16 Gb di spazio di archiviazione. Aero Compute Board è dotata anche di una connessione Wi-Fi supporto per micro SD e dischi SSD con interfaccia Pci Express, una porta HDMi e supporto alla connessione usb 3.0 utilizzato anche per la gestione delle videocamere RealSense R200. La piattaforma può essere collegata anche a un ricevitore Gps, un trasmettitore LTE, per garantire connessioni veloci anche in assenza del Wi-Fi ed è compatibile con accessori di tipo Plug e Play. Il sistema operativo è Foco Project 2.1 Krogoth, creato sulla base di Linux 4.4.3, che permette di essere personalizzato dagli sviluppatori che implementare funzioni  come, ad esempio, l’interdizioni  del volo in determinate zone. Il Vision Accessory kit comprende la videocamera RealSense che aggiunge alla piattaforma la visione intelligente al fine di rendere il dispositivo autonomo nei movimenti.

Il cloud come piattaforma per l’innovazione tecnologia.

Intel Cloud

La vera sfida che Intel intende intraprendere nei prossimi anni sarà di definire la fisionomia dell’ infrastruttura che dovrà supportare il mondo dello IoT e dei dispositivi SMART che possono essere dai più semplici ai più complessi come le autovetture a guida autonoma.

Il 7% dei  server  del mondo sono dedicati all’ esecuzione dei programmi di machine learning che servono ad affinare gli algoritmi di intelligenza artificiale. Nel andare avanti sullo sviluppo dell’ ‘intelligenza artificiale si è notato che non basta solo immagazzinare una grossa quantità di dati nel cloud ma la selezione di questi dati ricopre un ruolo importate nello sviluppo delle machine learning. Essi devono coprire il maggior numero di scenari possibili ed essere in grado di rappresentare il mondo reale e con eventi istantanei potrebbe comparsi in modo non previsto se è stata istruita con informazioni incomplete.

In conformità a questo l’ AI, ad esempio quella delle auto a guida autonoma, utilizzeranno un calcolatore locale che eseguirà gli algoritmi sviluppati sul cloud dopo una complessa analisi eseguita su una grande quantità di dati, ma allo stesso tempo saranno collegati al cloud per inviare dati relativi a situazioni non conosciute ( anomalia) in modo da migliorare gli algoritmi dell’ intelligenza artificiale. Una volta che l’ algoritmo dell’ AI è stato aggiornato, questo dovrà a sua volta essere inviato all’ intera flotta di auto  equipaggiate con la guida autonoma. Si prevede che un’autovettura genererà circa 4.000 Gb di dati al giorno.

Al momento lo sviluppo della guida autonoma prevede che le auto memorizzino le informazioni su dischi locali. Questi poi sono portati fisicamente in un data center per essere caricati sul cloud. Questo per il momento è l’unico metodo possibili, infatti, le odierne infrastrutture non permettono di spostare tali quantità di dati attraverso le connessioni dati come LTE. Anche quando il 5G sarà pienamente operativo, esso permetterà di movimentare solamente i dati riguardanti le anomalie.

 Anche se la tecnologia AI si svilupperà intorno al Cloud, ciò non significa che il cloud controllerà l’ IOT e i dispositivi SMART, perché questi saranno divisi dai dispositivi che faranno da collettori e ripetitori dei dati scambiati tra il cloud e i dispostivi.

Proprio in questo Intel sarà protagonista.  L’ azienda sta lavorando affinché sarà possibile realizzare un’infrastruttura in grado sostenere il carico di miliardi di dispositivi, di accettare le informazioni in ingresso, di elaborarle in tempi rapidi, apprendere da queste informazioni per poi distribuire i dati. Intel intende concentrarsi sullo sviluppo di soluzione hardware dedicate ai data center come ad esempio gli acceleratori Xeon Phi e i controller Silicon Photonics. I primi permetteranno di realizzare reti neurali dotate di grande potenza di calcolo, mentre i secondi permetteranno di incrementare la velocità di trasmissione dati all’ interno dei data center.

La prossima generazioni d’innovatori.

Intel Joule

Secondo Intel lo sviluppo di queste tecnologie centrate dal cloud offrirà nuove opportunità non solo alle grandi aziende ma anche al piccolo sviluppatori. Per questo Intel ha pensato di realizzare il modulo Intel Joule che offrirà uno strumento per realizzare dispostivi e applicazioni dedicati al mondo dell’ IoT, come ha fatto l’aziende francese Eylights che ha realizzato un progetto che permette di equipaggiare gli agenti della polizia con un visore in grado di catturare ed elaborare in tempo reale le informazioni relative ai veicoli che l’operatore sta osservando.  

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