“Abbiamo lasciato le scatole nel villaggio chiuse. Con il nastro adesivo. Senza istruzioni né esseri umani intorno. Ho pensato che i bambini avrebbero giocato con le scatole. Nel giro di quattro minuti, invece, un bimbo non solo aveva aperto le scatole, ma aveva trovato il pulsante di accensione. Non ne aveva mai visto uno prima di allora. In cinque giorni ogni bambini usava 47 app al giorno. In due settimane, cantavano le canzoni per imparare l’alfabeto (in inglese). E in cinque mesi hanno hackerato Android. Qualcuno aveva disabilitato la videocamera dei tablet. Loro hanno capito che c’era una fotocamera e hanno hackerato Android!”.
Davvero sensazionale: passare dal non aver mai visto una parola stampata ad hackerare Android dimostra quanto adattabile e curioso sia il cervello umano. Ma soprattutto dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno (e pare che purtroppo per alcuni ce ne sia ancora) che non esistono “razze inferiori” su questa Terra.